Notizie

Andrea Vianello e la sua “pupilla” Camille Rast, dagli sci alle due ruote

Andrea Vianello e la sua “pupilla” Camille Rast, dagli sci alle due ruote
Camille Rast, 22 anni di Vetroz, a pochi chilometri da Sion, nel Canton Vallese è uno dei numerosi giovani talenti dello sci elvetico. Si divide tra gigante e slalom con una buona attitudine nel parallelo. Ma non solo. Da tempo coltiva una seconda passione che ha tanto del brivido e dello spericolato: l’MTB Enduro.

Non è solo un hobby, non prende la sua MTB per qualche sgambettata. Infila il casco, certamente le protezioni del caso e di tanto in tanto si iscrive a gare di Coppa del Mondo. Lo sci limita una partecipazione completa al circuito, ma per dare un’idea, è la ventesima al mondo con metà competizioni rispetto alle altre! Vince le gare ma non può arrivare alla Coppa generale perché lo sci le toglie questa possibilità.

Andrea Rast all’ingresso del Bike Park Bardonecchia

Oggi è stata avvistata nel Bike Park di Bardonecchia assieme al suo Skiman, un certo Andrea Vianello, uno dei tanti patrimoni del mondo dello sci made in Italy. Dietro alle vittorie di Alberto Tomba, Lindsey Kildow (poi Vonn), Julia Mancuso, Tina Maze e tanti altri big, c’è sempre stato lui. Ha girato un po’ di aziende, tra le quali Nordica, Rossignol e poi Stoeckli.

Fino al 2020 era l’ombra di Viktoria Rebensburg ma come ben sappiamo la fuoriclasse tedesca, un po’ inaspettatamente a settembre decise di dire basta. Così Andrea si è trovato ad assistere la 27enne elvetica Andrea Ellenberger, ma, ironia della sorte, ai primi dell’ultimo dicembre in un allenamento a Zinal, si è strappata il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Così l’azienda di Malters si è ritrovata in casa un numero uno assoluto, ma di fatto senza lavoro non essendoci più atlete di Coppa.

È a quel punto che, conoscendo bene la situazione, la federazione elvetica ha bussato a casa Stöckli chiedendo in prestito Andrea perché facesse da Skiman a Camille. Non senza diverse perplessità iniziali, visto che Rast scia Head praticamente da sempre. Poi è nato l’accordo: Vianello con Rast fino almeno la fine della stagione.

E possiamo dire che non è andata proprio così male.

In effetti quando l’ho presa in slalom era 64esima al mondo, ora è 17esima.

I tre mesi sono però passati da lun bel po’, che ci fai ancora assieme a lei?
Diciamo che questa specie di strano “affitto” (impiegato a Stoeckli ma al soldo della Swisski) è stato prolungato per cui seguirò per tutta la stagione Camille, ritornando però anche con Ellenberger.

Che situazione strana, potrà mai continuare così?
Direi proprio di no. Dovrò prendere una decisione. Rimanere in Stöckli o cambiare. Bisogna vedere come si evolveranno le cose. Sai alla mia età (51 anni) programmo un anno con l’altro. Può accadere che Head mi chieda di entrare con loro, qualora mi volessero, oppure Camille sarà seguita da altri skimen dell’azienda austriaca. Potrebbe anche accadere che Rast passi a Stöckli. Anche se in Head è seguita davvero bene. Un po’ di fantasci dai…

Se però in Stöckli non rimpolpano un po’ la rosa…
Beh, hanno un certo Marco Odermatt, almeno fin quando non lo porteranno via. Si vedrà, magari deciderò io di cambiare.

Con Camille ti trovi bene?
Altroché. Ha avuto anche un po’ di vicissitudini antipatiche. Si era fatta male nel 2019, rottura del legamento crociato anteriore e quello interno del ginocchio destro. Ha anche pensato di smettere. Ha resistito e si è rimessa in gioco ma ha cambiato due o tre skimen e incocciato con discontinuità di risultati. Ora ha trovato una situazione sicuramente migliore. Uno skiman che possa seguirla con continuità e che le dia fiducia in questo momento della sua carriera non può che farle bene.

Ma toglimi una curiosità, un serviceman che è stato con alcuni dei più grandi campioni dello sci, dove trova gli stimoli per rimanere in Coppa al seguito di una ragazzina di buone speranze?

Ti rispondo così, dopo trent’anni passati con grandi atleti non dico che mi ero un po’ stufato, ma ammetto che un pochino la voglia mi era passata. Quello che però mi ha chiesto la federazione svizzera è stato parecchio stimolante. Non una persona che facesse solo gli sci, ma un uomo di esperienza disposto a metterci del suo per farla crescere come atleta in generale.

Stagione 2014/2015 TYina Maze vince la Coppa del Mondo. Sul podio il suo team: Andrea Massi, Andrea Vianello e il compianto Valerio Ghirardi

Discorsi che difficilmente vengono fatti a uno skiman. Diciamo che per me è stata una ventata d’aria fresca. Può sembrare assurdo ma credo di non aver più tanta voglia di affiancare un campione già affermato. Con un’atleta come Camille è un po’ rimettersi in gioco. La prima gara che abbiamo fatto assieme a Flachau aveva il 57 ed è arrivata sesta. Sono soddisfazione particolari che mi hanno dato la voglia di ripartire come i primi anni.

Avevi perso un po’ di passione?

Quella non mi abbandonerà mai, ne sono certo, però, come credo capiti in qualsiasi lavoro in cui credi, senza stimoli l’entusiasmo rischia di andare a farsi benedire. Quindi probabilmente Camille non lo sa ma ci siamo stati di aiuto a vicenda.

Andrea Vianello festeggia così la medaglia vinta da Julia Mancuso ai Giochi di Torino 2006

Com’è Camille?
Per certi versi è una ragazza delicata per cui bisogna saperla prendere per il verso giusto. Per spiegarmi, non dico che devo farle anche un po’ da papà, ma quasi. Forte è forte, non ci sono dubbi, ma anche un po’ insicura e stare vicino a una persona di esperienza le fa sicuramente bene. Per dirla tutta, se arrivasse il ragazzino di turno a farle gli sci non credo durerebbe tanto al vertice.

Insomma, vi siete trovati…

Caratterialmente ci assomigliamo, siamo matti uguali, andiamo in bici, parliamo di tante cose. Adesso è nel pieno impeto di una carriera che promette bene. Si è allenata con continuità e tante motivazioni. Sinceramente mi dispiacerebbe perderla.

Certo è che si deve trovare la quadra con questa situazione anomala tra Stöckli, Swisski e Head…
Arriverà il momento in cui dovrò obbligatoriamente prendere una decisione e stabilire da che parte stare. Però siamo in mano agli eventi. Se Rast esplode e inizia ad andare fortissimo, può anche capitare che Head se la prenda per gestirla con il parco tecnico ben fornito che ha saputo costruire in tanti anni.

Se dovesse accadere questo che farai, continuerai o ti darai alla pesca?
Cominciamo a stabilire un concetto ben chiaro. Il mio primo lavoro è la pesca a mosca, come hobby faccio lo Skiman!

C’è anche da ricordare che nel 2014 Andrea si è unito in matrimonio a Ruiz Castillo e ora hanno due splendidi bambini, Lea, 4 anni e Yan, quasi 2. In inverno Ruiz, che ha aperto la Ruiz Ski Academy, vive in Spagna anche perché collabora molto con Sierra Nevada. In estate invece vivono già a Salbertrand, sotto a Oulx, città natale di Andrea.

Alcuni angoli del Bike Park di Bardonecchia

Oggi come siete capitati nel bike park di Bardonecchia?
Mio zio è Enrico Rossi, anima, cuore e gambe da toltre rent’anni della Colomion (società impianti) di Nicola Bosticco e ancor prima del padre Romano, scomparso nel 2019. Quest’inverno ero passato qui a Badonecchia per tre giorni di allenamento con Camille. Venuto a sapere della passione per l’Enduro, mio zio ha invitato Camille quest’estate per qualche pedalata di piacere, nei nuovi percorsi di bike. Pochi giorni fa la Head mi aveva spedito un po’ di materiale da fare provare a Camille e mettendo insieme le cose eccoci qua, due o tre giorni di adrenalina!

Confermiamo che il bike park è un vero paradiso per gli amanti delle due ruote. Ce n’è per tutti i gusti, discipline e livelli, baby e junior compresi!

Ma non è periodo, questo, di sollevamento pesi o addestramento in pista?
Camille non è atleta da troppo sci o troppa palestra. Ha bisogno di trovare alternative per sfogarsi e rigenerarsi. Ha questa passione per l’Enduro MTB e le serve molto. Stacca la spina e quando riaccende la luce rende molto di più. Oggi abbiamo fatto Downhill, roba tosta, non per tutti. Ma lei è così, se la conosci senza sci non potresti mai immaginare di vederla così grintosa in ogni sport che fa. Le piace proprio sfiorare la linea dell’impossibile, ma intendiamoci, è un senso di follia sana, lontana da situazioni di estremo pericolo.

Con Rast avete iniziato a parlare di Olimpiadi?

Ma no, è ancora presto. Prima di tutto bisogna qualificarsi. Ci sono quattro posti e la concorrenza non manca in casa elvetica. Ha tutte le carte in regola per andarci e giocarsela, ma adesso ci sono altre priorità.

Anche quella della pesca…
Per me sicuro. Come dicevo prima è qualcosa di più di un semplice hobby. Giro un po’ tutta Europa, Bosnia, Croazia, Francia, Austria, ovviamente l’Italia, Piave, Brenta, sul Sesia… Ora ho in mente di andare a trovare mia nonna in Slovenia (qui le sue origini). A Idria ci sono dei posticini mica male!

Buttiamola sul ridere, è più difficile pescare o fare gli sci?

Sul ridere un corno, ti sembrerà strano ma ci sono affinità, non tecniche ovviamente ma tattiche. In entrambi i casi devi costruire una strategia, elaborare un piano, studiare bene le diverse situazioni.

L’intervista finisce qui. Camille si è infilata il casco. È il momento di sfrecciare nei tornanti del bike park di Bardonecchia assieme a tantissimi appassionati che qui hanno trovato un vero e proprio paradiso! Andrea Vianello e la  Andrea Vianello e la  Andrea Vianello e la 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).