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GS Ofterschwang 1a M: per ora Fenninger…

 Anna Fenninger è stata semplicemente perfetta. Mai un’indecisione e incredibile tempisto sui numerosi dossi presenti in pista, due dei quali davvero impegnativi e forse anche un po’ maldestri e non segnalati dai segno blu che avrebbero aiutato le atlete già in difesa per la visibilità molto piatta. L’austriaca ha 3 centesimi su Tina Maze, sempre splendida nella sua azione, che è stata addirittura meravigliosa nellultima parte, dove ha recuperato un paio di decimi su Anna che invece era stata decisamente migliore nella parte alta. Viktoria Rebensburg ha commesso un paio di imperfezioni che le sono castate 5 decimi, ma conoscendo il suo talento non è per niente tagliata fuori dai giochi di vittoria. Dopo le pirme tre c’è un’altra gara: Julia Mancuso è quarta con 1 e 25 di ritardo, poi Elisabeth Goergl a 1 e 50. I distacchi diventano abissali scorrendo la classifica con la Worley settima a 2 e 36. La francesina ha sbagliato tutti i dossi e non è mai riuscita a prendere il ritmo. Non l’0babbiamo mai vista sciare in questo modo! 
Serio infortunio per la finlandese Tanja Poutiainen che è stata portata via in toboga dopo un volo che non sembrava così drammatico. arretrata in fase di atterraggio dal salto e scivolata fino a bordo pista. La gara è stata dunque a lungo interrotta proprio mentre si apprestava a partire Irene Curtoni: non è andata benissimo: la valtellinese è 14a a 2 e 46 pur sciando con stile. Eppure il tempo si poteva fare come ha dimostrato la canadese Gagnon, partita due numeri dopo (18) e inserita in sesta posizione a a 1 e 61, davanti Maria Hoefl-Riesch. Denise Karbon si è difesa ed ha concluso alle spalle di Irene a 1/100, ma poteva andare meglio se non si fosse aggrappata troppo sulle lamine su un percorso dove bisognava lasciar andare il più possibile. Stesso discroso per Nadia Fanchini, 17esima a 2 e 60. Con una visibilità così scarsa e una neve trattata chimicamente zeppa di scalini, non poteva fare meglio.  Dopo le prime 40 Elena Curtoni è 26esima a +3"38 e potrebbe farcela a qualificarsi per la seconda, risultato che non ha invece raggiunto Lisa Agerer 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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