Gare

Haugen al comando nel miracolo dell’Alta Badia

Un vero e proprio miracolo quello degli organizzatori dell’Alta Badia che hanno trascorso l’intera nottata, con Andy Varallo in testa, a togliere la neve che continuava a cadere incessante sulla Gran Risa. La gara è stata confermata partendo 14 porte più in basso con una ventina di secondi di gara in meno.

Il tracciato che gira tantissimo con un fondo irregolare ha reso la vita difficile a tutti. Pinturault, il candidato a prendere l’eredità di Hirscher, ha aperto le danze confermando le difficoltà della pista. Senza riferimento alcuno, se non quelli dati dal tracciatore francese, ha fermato l’asticella a 58,89, tempo di riferimento per tutti. Subito dopo è sceso Kristoffersen che ha attaccato maggiormente provando a fare linee più dirette. Schema pericoloso perché con questa neve forse sarebbe più produttivo lasciare girare maggiormente gli sci essendo maggiormente rotondi. Certo, loro sono sulla Gran Risa e dirlo dal divano è più semplice.

Ottima l’interpretazione di Haugen, sceso con il tre, che ha fatto un capolavoro nel tratto finale dove ha recuperato diverse decine di centesimi a Pinturault. Cronometro fermato a 58,69, un tempo difficile da battere. La visibilità non perfetta e la linea che, dapprima si è pulita e poi ha iniziato a segnarsi, lo ha reso imprendibile. In compenso poca lunghezza della gara ha tenuto i distacchi limitati. Lo ha dimostrato Odermatt che, partito con il pettorale numero 9, si è piazzato alle sue spalle a soli sette centesimi.

La seconda manche sulla Gran Risa in Alta Badia verrà tracciata dal norvegese, che sulla carta potrebbe dare un vantaggio allo stesso Haugen. I distacchi ridotti però, con 18 atleti in meno di un secondo, lasciano ampie possibilità a tutti.

Gli italiani in Alta Badia

Luca De Aliprandini, che conosce benissimo la pista e con ancora nella memoria la splendida seconda manche della passata stagione, è partito molto aggressivo incappando in qualche sbavatura. Su tutte una scivolata sulla prima lunga che ha tolto il fiato ai tantissimi tifosi presenti. Ha sciato più pulito nella seconda parte chiudendo a quasi sei decimi dal leader e lasciandosi la possibilità di podio per la seconda manche.

Manfred Moelgg: l’azzurro di San Vigilio di Marebbe è partito in un momento di cattiva visibilità nella parte alta. Da subito con quattro decimi di ritardo al primo intermedio ha provato a recuperare accusando invece un ritardo sempre maggior con il passare delle porte. Male alla fine con quasi un secondo e mezzo di ritardo e una gara che lascia l’amaro in bocca.

Riccardo Tonetti: Non si è trovato a proprio agio su questa neve. Arretrato e spesso in ritardo di linea con poca velocità ha terminato con il medesimo tempo di Moelgg. Di fatto nella seconda manche tutte le speranze saranno riposte in Aliprandini.

Hannes Zingerle: braccia alzate e pugno a battere sul petto per l’Altoatesino che, ancora una volta, riesce a qualificarsi per la seconda manche nonostante il pettorale alto: il numero 45. Ottima la sua prova con un secondo di ritardo al secondo intermedio e le gobbe del gatto affrontate con linea super aggressiva. Il rischio ha pagato, 1,49 il distacco e una discesasa, quella della seconda manche, tutta da godersi.

Il leaderboard con tutti i tempi, qui

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...