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Lindsey Vonn vince lo slalom di Levi

L’americana Lindsey Vonn vince lo slalom di Levi, in Finlandia, davanti a Maria Pietilae-Holmner  e a Maria Riesch. Se in italiano Levi quest’anno si può tradurre in «Caporetto», in slang americano il senso del nome di questa località finlandese  non deve essere molto lontano da concetti quali «trionfo», «incredibile sorpresa», «uhauuuu!!!» o «wowwww!!!».

Chi avrebbe mai scommesso sulla prima vittoria in slalom di Lindsey Kildow Vonn, velocista scelta che ha costruito la sua carriera fino ad oggi e ha conquistato la coppona l’anno scorso puntando soprattutto su discesa e super G?

Chi avrebbe mai detto che Bode Miller, una specie di desaparecido delle porte strette nelle ultime tre stagioni, avesse riportato in canna questa cartuccia pregiata nel suo fucile di polivalente al punto da far tremare subito quell’autentico, spettacolare fenomeno dello slalom che ha confermato di essere Jean Baptiste Grange?

Sta di fatto che i due  detentori yankee della Coppa generale, tra le renne e il sole scialbo di Levi hanno fatto insieme un figurone pazzesco, insieme hanno soprattutto fatto sapere al resto del mondo che se mantengono i loro standard di rendimento dal gigante alla discesa.

Adesso però possono contare anche sullo slalom per accumulare addirittura vittorie e punti pesanti da mettere in cascina non si vede proprio come sarà possibile mettere in discussione un bis congiunto nella Coppa generale.

Ma la stagione è lunga, nello sci non si sa mai cosa può capitare da un momento all’altro e quindi, dopo avere assistito ammirati e stupefatti a questo yankee show in terra finlandese, mettiamoci comodi a vedere cosa succede, a cominciare dalla trasferta americana che si è avviata quando questo numero di Sciare prendeva la strada delle edicole di tutta Italia.

A proposito di Italia: la delusione di non vedere classificato nemmeno un azzurro nella gara maschile è stata cocente e le abbiamo dedicato una analisi particolare in coda a questo servizio.

Qui sarebbe interessante chiedersi in via preliminare se il problema non sia stata la pressione che si è addensata soprattutto su Manfred Mölgg dopo l’abbastanza straordinario inverno scorso durante il quale l’Italia si era riscoperta finalmente  forte e vincente.

Sarebbe interessante anche chiedere a Jean Baptiste Grange come ha fatto a riprendersi dall’atroce delusione di Bormio quando, cadendo davanti al traguardo dell’ultimo slalom; offrì su un piatto la coppa del mondo a Mölgg.

A Levi il francese è parso ancora più divino dell’anno scorso: quando scende lui tutto sembra facile, ha vinto con 79/100 su Bode Miller ma con margine, commettendo anche un grave errore sul piano.

Sarà davvero dura togliergli il pettorale rosso che si è ripreso subito, ma anche lui un anno fa ha dimostrato di patire un po’ la pressione (come tutti, almeno le prime volte!), e dovrà dimostrare di essere maturato e cresciuto come dice nel prossimo slalom di Val d’Isère, sulla pista dei Mondiali, dove tutti lo aspetteranno come un eroe.

Quanto a Miller (pettorale 31!), beh, ancora una volta ha dimostrato di essere uno che non parla a vanvera.

Aveva detto di puntare alla Coppa di slalom per completare la sua collezione (gli manca anche quella di discesa, per la verità) e a Levi ha messo già in cassa 80 punti, 12 in più di quelli raccolti nell’intera passata stagione in slalom. Con Svindal ancora un po’ in ritardo di condizione (a Levi ha fatto tanta fatica e non si è qualificato per la seconda), con Raich ancora pasticcione (out nella seconda manche dopo il 4° tempo nella prima), è lui, Bode, l’uomo di quest’inizio stagione.

Come abbiamo già detto è ancora troppo presto per fare pronostici, per indicare favoriti per la vittoria finale di coppa. Una cosa è sicura però: sarà una gran bella stagione. L’importante è che la salita degli italiani prima o poi si spiani! Quella che sembra decisamente in discesa è invece Lindsey Kildow maritata Vonn, la sorpresissima di Levi in campo femminile.

Era lei la prima a dimostrarsi stupita per una vittoria che non aveva mai nemmeno lontanamente sfiorato in precedenza («Speravo al massimo di finire tra le prime dieci.

In questi giorni ho provato la pista con la Poutiainen ed ero sempre dietro di lei») e ottenuto tra l’altro rimediando ad un errore nella seconda manche che sembrava dovesse addirittura buttarla fuori: macché… la signora Vonn su quella porta presa con troppo poco anticipo sembrava sul punto di saltare. E’ però riuscita a inventare un recupero degno del Tomba di Lech stagione DOC 94/95.

Ha ripreso la linea ed è  andata a vincere ancora con il miglior tempo di manche davanti ad una Pietilae Holmner che ormai dà costantemente la biada alla sua blasonatissima ma ancora incerta Anja Paerson.

Bisogna dire che il pendio della pista di Levi privilegiava nettamente i pesi massimi e le atlete allenate alla velocità e alla scorrevolezza soprattutto nel primo tratto del percorso.

L’unica ad essere riuscita a capitalizzare al massimo le proprie risorse tecniche sul  cambio di pendenza e tra le le sette/otto porte tracciate sul ripido è stata proprio la svedesina,  bravissima a farsi spazio tra la regina della Coppa 2008 e Maria Riesch, la tedesca che quest’anno, se non incapperà in qualche accidente e confermerà la crescita dell’inverno scorso,  potrà certamente essere la rivale più temibile ed agguerrita della signor Vonn con la quale peraltro condivide lo sponsor (Red Bull)

Capitolo Italia
Dolente. Non sconfortante come per i maschietti ma dolente. Se non altro, in senso letterale, per la botta alla gamba sinistra che si è presa Denise Karbon andando a sbattere contro un palo e uscendo sul muro nella secoda manche.

La nostra fatina di Castelrotto sta cercando di recuperare un rendimento di vertice anche tra le porte strette e per alcuni tratti ha dimostrato di aver acquisito una buona fluidità. Ma il lavoro da fare è ancora tanto e speriamo che non comprometta l’efficienza in gigante.

In parte penalizzata dal tipo di pista ma comunque un bel gradino sotto lo standard esibito nella scorsa stagione è apparsa invece Chiara Costazza, poco reattiva e continua nell’azione. Da rivedere e da migliore. Alla luce (fioca) di quello che è successo a Levi in chiave azzurra, bisogna fare un applauso a quello scricciolo mignon di Nicoel  Gius che se non altro ha ottenuto un piazzamento decoroso (12a) mentre Manuela Mölgg sta sempre cercando il meglio di se stessa, come un motore che ha tanta potenza ma gira sempre in folle. Quando metterà le marce giuste?

SLALOM FEMMINILE
Levi (FIN) 15 novembre 2008   

1.    Lindsey Vonn            USA    1’47”98
2.    Maria Pietilae-Holmner    SWE    1’48”38
3.    Maria Riesch            GER    1’48”64
4.    Nicole Hosp            AUT    1’48”94
5.    Veromika Zuzulova        SVK    1’49”10
6.    Tanja Poutiainen        FIN    1’49”28
7.    Anja Paerson            SWE    1’49”30
8.     Therese Borssen          SWE  1’49”46
9.     Sarka Zahrobska          CZE  1’49”48
10.     Monica Bergmann          GER  1’50”10
11.     Rabea Grand            SUI  1’50”18
12.     Nicole Gius              ITA  1’50”24
13.     Denise Feierabend         SUI  1’50”29
Manuela Mölgg          ITA  1’50”29
15     Michaela Kirchgasser    AUT  1’50”36

Le altre italiane: 17. Chiara Costazza (1’50”85)
«out» 2^ manche: Denise Karbon
Non qualificate 2^ manche: Johann Schnarf, Irene Curtoni

SLALOM MASCHILE
Levi (FIN) 16 novembre 2008

1     Jean-Baptiste  Grange    FRA  1’44”49
2     Bode  Miller            USA  1’45”28
3     Mario  Matt            AUT  1’45”42
4     Silvan  Zurbriggen         SUI  1’45”55
5     Ivica  Kostelic        CRO  1’45”57
6     Andre  Myhrer            SWE  1’45”59
7     Mattias  Hargin        SWE  1’45”81
8     Steve Missilier          FRA  1’45”82
9     Mitja Valencic          SLO  1’45”83
10    Patrick  Bechter        AUT  1’45”95
11    Manfred  Pranger        AUT  1’46”16
Mitja  Dragsic            SLO    1’46”16
13   Wolfgang  Hoerl        AUT    1’46”22
MarkusLarsson          SWE    1’46”22
15   Julien Lizeroux         FRA    1’46”52

Gli italiani:
«out» 1^ manche: Patrick Thaler, Christian Deville, Giuliano Razzoli
»out» 2^ manche: Manfred Mölgg, Giorgio Rocca

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.

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