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Max Carca e Max Blardone: “Franzoni, ok il primo step!”

Max Blardone è appena uscito dalla cabina Rai, Max Carca è appena tornato da Sella Nevea e a loro chiediamo di Giovanni Franzoni: “Ok, il primo step!”.

Il 18enne di Manerba del Garda, ha un fratello gemello, Alessandro ancora più bravo di lui, ma poi ha lasciato l’agonismo, e ora segue il corso maestri. Giovanni è cresciuto nell’Agonistica Campiglio e si è poi formato nello Ski College Falcade.

In tre giorni ha cambiato la sua vita di atleta. Il tutto si è consumato sulle nevi di Sella Nevea, in Friuli, dov’erano in programma due superG e una combinata alpina di Coppa Europa.

Nel primo, Giovanni parte col 69 e arriva 13esimo. Il giorno dopo è sesto nella gara vinta da Faivre! Poi terzo nella gara veloce della combinata e con lo slalom sale sul secondo gradino del podio. Davanti a lui il norvegese Atle Lie McGrath, 22esimo nello slalom di Kitzbühel, 24esimo nel gigante della badia! Alle sue spalle Luca Aerni, oro ai Mondiali di St. Moritz proprio nella combi.

Cos’è successo? Un’esplosione? Una sorpresa?
Risponde Max Blardone
Nessuna sorpresa, era scritto. Ma guarda che non c’è solo lui. Sappiamo che le gare sono sempre ricche di episodi, a volte positivi, spesso sfavorevoli. Matteo Franzoso nel superG stava facendo una gara meravigliosa ma ha trovato un giudice con la bandierina gialla in mezzo alla pista e si è dovuto fermare. Stanno andando forte anche gli altri giovani del TalentTeam, Della Vite, ad esempio.

Sì, ma Giovanni è già sul podio in Coppa Europa…
La progressione del lavoro che è stato fatto sta venendo fuori bene. Ma fin dall’inizio di stagione i ragazzi sono andati bene. Considerando che abbiamo perso per strada anche Manuel Ploner che si è fatto male a una spalla e ora sta tornando.

Insomma quella del 2001 è proprio una bella annata. È Giovanni il leader?
Non ci sono leader. Giovanni è nato super gigantista. Le discese a questi livelli non hanno nulla a che fare con quelle di Coppa. Ma ci siamo subito accorti che sapeva sciare bene. Un’ottima capacità di usare lo spigolo, buon parallelismo delle ginocchia, la solidità del corpo. Quindi abbiamo insistito anche in slalom e  gigante, specialità questa, dove ha proprio un ottimo tempismo. Anche perché non è che abbia la struttura fisica del discesista puro. Pur avendo un buon fisico, longilineo, non è un toro come Paini, non ha la stazza di un Battilani.

Insomma, è un combinatista
Esatto, un combinatista vero. Se riusciamo a portarlo avanti bene, così come sta accadendo, nel futuro-futuro potrei paragonarlo a un Kilde, con in più lo slalom.

C’è il rischio che si monti la testa?
Chi? Giovanni? ma figuriamoci. Una dei punti di forza di quel ragazzo è proprio la testa. Almeno, in gara. No, guarda, è il classico bravo ragazzo, faccia pulita, massima educazione, testa sulle spalle. Senza eccessi ma nemmeno un pistola. È consapevole del cammino che deve fare. Non fa drammi quando qualcosa va storto e rimane sulla terra quando fa una bella gara.

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Dove può arrivare?
Ovviamente in Coppa del Mondo. Ma calma. Spesso quando capitano queste situazioni ci sono due pensieri. Lo mando dai grandi per fargli fare esperienza. Oppure lo tengo a freno per non bruciarlo. Niente di tutto questo. Giovanni segue una programmazione ben precisa e Carca deciderà cosa sarà meglio fare per lui. Tutto è legato ai calendari, ai punteggi e agli obiettivi

Ma sarebbe già pronto per la Coppa?
Volendo sì. In teoria potrebbe solo in combinata perché solo lì ha meno di 150 punti, necessari per poter accedervi. Ma si vedrà.

Quali obiettivi avevate fissato a inizio stagione?
Prime gare Fis per tastare il livello. Eventualmente Coppa Europa, infine, se le cose andavano bene, i Mondiali Junior

Quindi sarà della partita alla rassegna iridata di Narvik?
In Norvegia ci andrà di sicuro

Chissà come sono felici i genitori…
Ho sentito suo papà appena dopo il podio. Era felicissimo però poi mi ha anche detto, ‘adesso mandalo a casa perché quest’anno ha la maturità’.

Glielo mandate?
Sei pazzo? Piuttosto mi lego alla sedia davanti a casa in segno di protesta!

Da Max a Max, ecco Carca

Cosa hai detto a Giovanni al traguardo della Combinata?
Poche cose, quello che serve. Una stretta di mano e… primo step ok!

Solo?
Sono un allenatore vecchio stampo. Dico le cose che servono.

Primo step ok, quanti ne mancano?
Quest’anno due, abbassare i punti, specie in gigante e poi i Mondiali Junior

Per la Coppa del Mondo è troppo presto?
Non c’è un troppo presto o un aspetta. Quando un atleta sa andare forte, in Coppa del mondo ci va. Non c’è neanche la questione di fare per forza mille gare in Coppa Europa. Chiedi a Blardone, penso ne abbia fatte due o tre in carriera. Ma Giovanni con le nuove regole, non ha i punti necessari. Potrebbe in combinata. Ci stiamo facendo un pensiero, in realtà. A Hinterstoder la pista di velocità non è così difficile e una sua presenza potrebbe anche starci. Ma la sua programmazione tra test materiali, allenamenti, gare e Mondiali Jr offre poco spazio. Ha una settimana dove dovrebbe dedicarsi ad alcune prove con sci nuovi che la Rossignol ha messo a punto. E subito dopo c’è Narvik. Rinunciare ai test per andare a Hinterstoder e magari arrivare stanchi in Norvegia potrebbe essere poco conveniente. Ci stiamo ragionando su.

Non c’è solo lui, il TalentTeam promette bene…
Siamo contenti sì. Matteo Franzoso è un altro giovane con un potenziale incredibile. A Sella Nevea ha avuto proprio sfortuna. In slalom ora va più forte di Giovanni. Arriverà anche il suo turno.

Manuel Ploner parrebbe un buon slalomista
Eh sì, ma guarda che anche in gigante va forte. Purtroppo si è lussato una spalla a dicembre e ora sta sciando con un tutore. Qualcosa perde, ma sta ritrovando una buona lena in questo periodo. Poi ad aprile quasi certamente si opererà. Molto bene anche Della Vite, mentre Pizio sta faticando un po’ più del previsto. Ha avuto un guaio a una caviglia a inizio stagione e non ha risolto del tutto l’incidente.

Torniamo a Giovanni: ha voce in capitolo sul suo cammino.
Te l’ho detto, sono vecchio stampo, l’atleta fa l’atleta, l’allenatore fa l’allenatore. Decide lo staff tecnico

Quindi ora un po’ di gigante
Esatto, per un paio di giorni, assieme a Franzoso, se lo prende Blardone. Vanno a fare un po’ di allenamento di gigante dalle sue parti a San Domenico. Quindi, direzione Jasna, il 20 e 21 febbraio, dove ci sono due gare di Coppa Europa tra le porte larghe. Poi i Mondiali Junior che iniziano il 5 marzo

I genitori di Giovanni sono presenti?
È una bella famiglia, mamma premurosa il giusto, papà vecchio stampo, gran lavoratore. Di quelli che si alzano presto al mattino e tornano a casa alla sera con le mani segnate. Di quelli che si fanno da soli insomma!

Blardone mi ha detto che il padre vorrebbero il figlio a casa perché quest’anno ha la maturità…
Eh lui li sente spesso, ma li capisco. È importante anche la scuola. Ma sanno anche loro che stare a casa adesso comprometterebbe un po’ le cose. E poi Giovanni è un ragazzo intelligente e finora ha saputo gestire molto bene anche gli studi. Recupererà

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).