Gare

Slalom Chamonix, Noel sorride quasi come Liberatore!

Slalom Chamonix, in una manche che ha tagliato le gambe a tanti, Clement Noel sorride quasi come il nostro Federico Liberatore che fa un recupero inimmaginabile. Non è sul podio l’Azzurro, ma quando si guadagnano 19 posizioni e ci si classifica all’ 11esimo posto… La gara l’ha meritata Il francese che è riuscito a stare dentro. Non come Yule, non come Pinturault non come Gross, usciti uno dopo l’altro come birilli!

Alexis Pinturault l’ha buttata proprio via. Ma in slalom è difficile davvero fare calcoli, anche se sai che Kristoffersen è uscito nella prima manche. Una grandissima manche del norvegese, uno dei tanti, Timon Haugan, classe 96, che si è ritrovato al secondo posto senza nemmeno accorgersene. E probabilmente ci vorrà un be po’ per rendersene conto davvero. .

E lo stesso discorso vale per l’austriaco Adrian Pertl, pettorale 37, terzo posto. Impossibile pronosticare un finale di gara del genere!

C’è da battere le mani con forza per Federico Liberatore. Che già, immaginiamo, era in trance per aver conquistato la sua prima qualifica della vita per la seconda manche. Ma poi quando è giunto il momento di dimostrare di essere uomini, ha tirato fuori la sciabola ed ha tagliato il più possibile le curve, con una linea dritta verso il traguardo. E senza cadere nei suoi soliti errori.

Ha sfruttato un’occasione che si è procurato soltanto lui, con una prima manche di grande valore. Poi, vero, la pista nella seconda si è rovinata quasi subito, ma quelli partiti subito dopo di lui sono andati a palle per aria! E il trend non è cambiato neanche dopo.E purtroppo in questa lunga lista ci è finito Gross. E quasi anche Tommaso Sala che si è fermato come Tonetti, anche se i due Azzurri sono finiti in zona punti. 19esimo Riccardo, 20esimo Tommy, ma con 9 atleti usciti

E’ stato bello però vederer Liberatore per così tanto tempo nella postazione del leder. Il fassano ha ceduto la poltroncina a un monumento dello slalom fancese, Jean Baptiste Grange, davanti a lui per un velenoso solo centesimo. Alla fine ha concluso in 11esima posizione guadagnandone ben 19 col secondo tempo di manche (Matt il migliore). Inizierà a crederci tra un po’…

E un po’ di Austria, questa volta si è vista. Non con marco Schwarz che come spesso capita, nella seconda è retrocesso in ottava posizione. Ma sia con l’incredibile Pertl che con Michael Matt, finito quarto,. Poi è vero che non si può parlare di rinascita austriaca poiché il risultato è da prendere con le pinze. La pista, la neve fatti esterni hanno condizionato il risultato non poco. Ma le gare sono gare, non ci sono scuse.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).