Con il terzo posto nel superG di Garmisch si tocca quota otto podi stagionale, il sesto conquistato nel mese di gennaio per portare a quota 77 il bottino complessivo: è una Brignone che cammina a passo da record.
“Ho fatto una bella gara, anche se con qualche sbavatura nella seconda parte della pista. Nel finale mi sono fatta tradire da un dosso e nelle ultime curve mi sentivo davvero lenta.
Non so se sarebbe stato sufficiente per vincere, ma è un peccato perché potevo essere seconda.
Sono soddisfatta perché ho fatto un’altra gara con l’atteggiamento giusto e credo che questo sia l’aspetto più importante: sono partita per fare il mio massimo, ho avuto rispetto per la pista ma senza frenare.
Poi l’errore ci sta: sono contenta del mio week-end, ho fatto un gennaio incredibile a parte il gigante e va bene così”.
Ora lo sguardo si sposta verso i Campionati del Mondo di Saalbach.
“Adesso mi aspetta una settimana senza gare, voglio staccare per qualche giorno con i miei amici a contatto con la natura.
Questo mi piace e mi ricarica prima di arrivare a Saalbach: sono consapevole di avere un buon feeling con i miei materiali e riesco ad essere lucida in ogni condizione e situazione. Dovrò riuscire a lasciare tutto il resto fuori e continuare a fare le gare così”.
Piazzamento a ridosso del podio invece per Sofia Goggia: “Nel complesso è stata una discesa intelligente. Sono uscita troppo a destra all’ingresso dell’Inferno e non sono riuscita a sciare forte in quel tracciato.
Sono tanto contenta di aver fatto una bella stagione finora. In ricognizione il mio allenatore mi ha visto un po’ dubbiosa e mi ha detto “Ricordiamoci come stavamo ad agosto”.
Quindi arrivo all’appuntamento con i Mondiali molto serena e tranquilla. Sarò ripetitiva ma credo davvero che tutto quello che arriva è qualcosa di guadagnato: l’anno scorso confinata in casa è stata molto dura, non ho camminato per due mesi e pensavo fosse tutto finito”.
Laura Pirovano prosegue a raccogliere ottimi risultati: “Ho cercato di attaccare a tutta, nella parte bassa sapevo che c’era il rischio di andare troppo lunga ed ho avuto forse troppo rispetto della pista”.
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