Notizie

Heini Pfitscher, il cuore tecnico delle slalomiste azzurre

Intervista a Heini Pfitscher, il cuore tecnico delle slalomiste Azzurre, nonché “mano” del responsabile Matteo Guadagnini. A lui chiediamo un bilancio della stagione appena conclusa per un settore che non godeva propriamente di ottima salute.

Heini, finalmente!
Abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato negli ultimi quattro anni. La stagione è partita subito bene con la qualifica di Martina Peterlini a Levi. Il suo risultato ha dato la carica alle altre e a ogni gara abbiamo visto qualche progresso. Le ragazze si sono tirate a vicenda.

Martina Peterlini

A inizio stagione partivano tutte molto indietro, ora in due sono a ridosso delle 30 e negli slalom che poi non si sono fatti Martina Peterlini sarebbe partita nelle top 30.

Non è stato facile far crescere questo gruppetto di ragazzine di giovani e inesperte, ma ci abbiamo sempre creduto. I risultati in Coppa Europa hanno dato la carica, portata poi in Coppa del Mondo.

Sono serviti alla crescita del Gruppo i buoni risultati di Lara Della mea dell’anno corso?
Tanto, sicuramente. Lara nel 2019 ha vinto la Coppa Europa e si è fatta il posto fisso dopo aver centrato qualifiche in Coppa del Mondo e aver vinto anche la medaglia mondiale a squadre. Le altre si sono dette: se lo fa lei, anche io posso farlo, visto che in allenamento siamo lì vicine! Ci hanno creduto e ci hanno provato.

Proprio Lara però quest’anno ha fatto un po’ fatica… 
Lara l’anno scorso aveva poche aspettative, le era venuto tutto facile, aveva centrato l’obiettivo Coppa Europa, ma anche in Coppa del Mondo e ai Mondiali era andata forte.
Quest’anno partiva sicuramente con qualche pensiero in più e di conseguenza la tensione è salita.

Lara Della Mea

Ha iniziato male e ciò le ha tolto sicurezza, ma sono sicuro che questo periodo difficile le servirà per crescere. Arriverà, se non quest’anno il prossimo, è ancora molto giovane. A Febbraio in allenamento era lì con le altre, in Coppa Europa ha fatto bene. peccato che la stagione sia finita in anticipo.  Lara deve essere in forma per rendere al massimo e ora sarà lei a doversi far motivare dalle altre. Marta e Martina su tutte, che hanno fatto ottimi risultati.

Com’è l’ambiente in squadra?
È ottimo, anche per noi dello staff. Quando arrivano i risultati tutti sono felici, è normale. Le ragazze sono amiche fra loro, ma sono anche donne e un po’ di rivalità c’è. Ma è sana e fa bene, perché è stimolante.

Cos’ha portato al Gruppo l’arrivo di Matteo Guadagnini?
Ha portato esperienza e da un tecnico come lui c’è sempre da imparare, perché sa dare
tranquillità al lavoro.

A proposito di esperienza, la migliore nella classifica di coppa, è Irene Curtoni. 14esima sfruttando grande regolarità. Come si integra Ieie con il resto del gruppo?
Per lei la situazione non è sempre facile, è troppo più grande di età delle altre e ha obiettivi chiaramente diversi. Lavora e si impegna, a volte riesce a volte no, fa la sua vita e credo non abbia ancora deciso quale sarà il suo futuro.

Irene Curtoni

Parlaci di Marta Rossetti che ha stupito tutti a Flachau. per poi confermarsi a Kranjska Gora con un 12esimo posto e il secondo best time nella seconda manche.
La definirei una stronza da gara, ma non scrivere proprio così. (Scusa Heini, ma invece lo scrivo, perché non esiste un termine che renda altrettanto bene il concetto). È una gran dote saper dare il meglio nel momento che conta. Anche in Coppa Europa quando si è trovata al comando della gara per la prima volta in vita sua ha poi vinto. Perché è una che non si accontenta. Lo abbiamo visto anche in Coppa del Mondo: due qualifiche e due grandi seconde manche.



Marta Rossetti

Tecnicamente e tatticamente come la vedi?
Deve migliorare nelle figure, nei cambi di ritmo si perde un po’.

E Martina Peterlini, già due volte nelle top?
È molto determinata, ha obiettivi chiari, lavora tanto ed è meticolosa. Vuole sempre sapere tutto, non lascia nulla al caso e questo è un pregio ma anche un difetto, perché a volte si perde in piccolezze.

Tecnicamente fatica quando la pista è segnata e anche lei deve migliorare nelle figure. Come Marta ha ampi margini di miglioramento, nelle curve sono bravine, non troppo distanti dalle migliori. Nei cambi di ritmo e di pendenza invece sono indietro. Tatticamente possono davvero fare ancora un bel salto di qualità.

Marta e Martina sono ben messe fisicamente. Lara Della Mea è invece piccolina. Per lei può essere un problema?
Lara deve indubbiamente fare un lavoro tecnico diverso. La sua sciata è più rotonda, l’abbattimento del palo le crea molto più attrito. Per lei andrebbe meglio il palo con diametro 27 millimetri, ma nessuno vuole adottarlo perché è troppo leggero.

L’esordiente Vera Tschurtschenthaler a Kranjska Gora ha chiuso la sua prima manche al 31esimo posto…
Un vero peccato, fino all’ultimo intermedio era dentro, ha perso tanto nel finale per
inesperienza, ha tenuto troppo. Sarà per la prossima!

Vera Tschurtschenthaler

Niente finali, un vero peccato per loro…
Avrei voluto tre delle nostre giovani nelle prime 30 mondiali. Quattro con la Curtoni. Considerando che Brignone e Bassino sarebbero state ammesse di diritto all’ultimo slalom grazie alla regola dei 500 punti, le Azzurre in gara a Cortina avrebbero potuto essere addirittura cinque.

Poteva essere una realtà. È rimasto un sogno

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.