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L’ultimo salto di Malysz salutato da 50 mila fans

 Il 26 marzo Adam Malysz ha concluso ufficialmente la sua importante carriera di ski jumper in occasione dell’evento a lui dedicato – Adam’s Bull’s Eye. Migliaia di fan hanno assistito al suo ultimo salto sotto una fitta nevicata. Proprio a causa delle pessime condizioni meteo, che non consentivano di garantire la sicurezza degli atleti, la gara che era prevista fra i maggiori ski jumper al mondo, è stata cancellata. Ma Adam non ha rinunciato a fare il suo ultimo salto, dedicandolo a tutti i suoi fan.

Più di 50.000 spettatori hanno assistito all’Adam’s Bull’s Eye, l’evento con cui lo ski jumper Adam Malysz ha voluto concludere ufficialmente la sua carriera sportiva. Inizialmente, l’evento prevedeva una gara fra Malysz e una selezione dei migliori ski jumper al mondo (fra cui gli austriaci Gregor Schlierenzauer, Thomas Morgenstern, Thomas Koch e lo svizzero  Simon Ammann), ma le pessime condizioni meteo hanno reso necessario sospendere la competizione per garantire la sicurezza degli atleti. 

Ciò nonostante, Adam ha voluto ugualmente saltare. “Ho voluto fare questo ultimo salto per tutti i miei fan. Le condizioni meteo erano davvero terribili e inizialmente gli organizzatori non volevano lasciarmi saltare, ma era troppo importante per me e per tutte le persone che erano venute apposta per questo. Quando ero giovane ho saltato in ogni possibile condizione metereologica, perciò sapevo di dover solo adattare il salto al tempo. Sono davvero felice di averlo fatto!” ha dichiarato soddisfatto Adam dopo l’evento.

Dopo il suo ultimo “volo”, Adam è stato sollevato sulle spalle degli altri atleti internazionali, che hanno voluto così celebrare il più importante atleta sportivo invernale polacco.  

In occasione dell’evento si è svolto anche il tributo “Tutta la Polonia mette i baffi”: gli atleti presenti, i fan, star della tv e dello sport hanno indossato dei baffi finti, un modo simpatico e spiritoso per ringraziare Malysz per i suoi numerosi successi sportivi e per le emozioni che  negli anni ha saputo regalare ai suoi connazionali.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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