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Miracolo in Badia, scialpinista travolto da una valanga, estratto vivo dopo 23 ore!

Miracolo in Badia, scialpinista travolto da una valanga, estratto vivo dopo 23 ore!
A chi non crede nei miracoli eccone uno: Carluccio Sartori, scialpinista polesano è stato estratto vivo da sotto una valanga dopo oltre 23 ore, in zona Badia, in Alto Adige. Si trova ricoverato ancora in terapia intensiva ma è cosciente ed ha scambiato qualche parola coi famigliari, in particolare con la figlia ventenne, giocatrice di calcio della Spal.

Lo attendevano al Camping Sass Dlacia di San Cassiano giovedì scorso, dove alloggiavano, ma nel tardo pomeriggio non vedendolo arrivare hanno allertato subito i soccorsi di Alta Badia e San Cassiano. Tutto molto complicato sia per il buio ma soprattutto perché Sartori non aveva detto di preciso dove avrebbe fatto la sua escursione con un pericolo valanga marcato 3 su 5.

«Abbiamo sorvolato tutta la zona, dal Piz Lavarella al Fanes fino a passo Falzarego controllando diversi coni di valanghe», ha dichiarato Hubert Messner dell’Aiut Alpin Dolomites. Sotto l’elicottero, come avviene in questi casi, era appesa l’antenna che capta i segnali dell’Arva. «Avevamo ancora poco carburante e abbiamo deciso di sorvolare solo il Setsass, prima di tornare alla base a Pontives e lì in cuffia abbiamo sentito il bip-bip dell’Arva, prima singoli e poi a intervalli sempre più ristretti».

Quando Sartori è stato trovato, dopo un’intera notte a -15 gradi, il corpo si trovava a una temperatura di 23 gradi ma si sarebbe salvato grazie al cosiddetto effetto igloo, cioè all’effetto isolante della neve e a una camera d’aria che si è formata sotto la superficie della slavina.

Non indossava nemmeno la giacca a vento cosa che spesso avviene quando si è nella fase di salita. La morte per ipotermia, o assideramento, avviene quando il corpo umano arriva a una temperatura attorno ai 24-26 gradi per cui è davvero incredibile come sia riuscito a sopravvivere. Miracolo in Badia scialpinista travolto

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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