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Valieva e Trusova il ghiaccio olimpico diventa uno psicodramma

Valieva e Trusova il ghiaccio olimpico diventa uno psicodramma
Fa veramente impressione come in età così giovane ragazzine di 15 o 17 anni sappiamo raggiungere nel pattinaggio un livello tecnico così elevato, per poi cadere sia sul ghiaccio ma soprattutto in uno psicodramma veramente crudele.

Un’estremizzazione che probabilmente supera qualsiasi confine dello sport. Quello che è accaduto riguardo a Kamila Valieva è ben noto (QUI) e nella finale Olimpica è capitato quello che era prevedibile accadesse.

L’ESIBIZIONE DI KAMILA

E I MOMENTI DI TRISTEZZA DEL DOPO GARA

Ha sbagliato tutto, cadendo più di una volta nella sua esibizione finale che l’ha fatta scivolare dal primo al quarto posto. Lasciandosi poi andare in un pianto irrefrenabile.

Di sicuro, dietro a quelle lacrime non c’è soltanto la delusione per aver mancato l’obiettivo o aver sbagliato totalmente l’interpretazione del suo programma.

Poco distante da lei la connazionale Alexandrea Trusova, 17 anni, che conclude al secondo posto e viene colta da una crisi isterica che fa molto male.

LO SFOGO DI ALEXANDRA TRUSOVA

Uno sfogo di rabbia che termina solo pochi minuti di prima della cerimonia di premiazione. Ma c’è da domandarsi quale sia il risultato olimpico di una medaglia d’argento che viene commentato così: “Odio il mio sport! Tutti hanno un oro tranne io! Non mi vedrete mai più su una pista di ghiaccio”.

Si dice spesso che lo sport è un esempio di vita. Che lo sport ti insegna, ti guida e ti fa crescere. A vedere queste scene verrebbe da pensare che da tutto ciò è bene starsene alla larga.

Per la cronaca l’oro è finito al collo della russa Anna Shcherbakova, già campionessa mondiale, che invece non commette nessun errore ammaliando la giuria.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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