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Cortina2021 SuperG d’oro per Kriechmayr

C’era grande attesa per il SuperG maschile, gara che ha aperto i mondiali di Cortina2021 degli uomini e vinta da Vincent Kriechmayr, tra i più accreditati per il successo.

La pista Vertigine è un’incognita perché nuova per tutto il circus. Gli italiani hanno fatto i campionati nel 2019 ma in condizioni molto diverse. Lunedì gli atleti hanno potuto provarla. La seconda incognita è rappresentata dalla neve. Il sole ha scaldato il fondo facendo sparire il ghiaccio, tanto amato dai più forti, e costringendo a mettere acqua prima della partenza. Alberto Ghidoni ha tracciato mettendo le 38 curve con alcune insidie, dettate anche da passaggi obbligati, che hanno costretto gli sciatori a frenare in maniera anomala interrompendo la naturale azione della curva. Tracciatura che ha fatto selezione.

Cortina2021 SuperG la cronaca

Christian Walder, sceso con il pettorale numero uno, è uscito dopo il primo salto per un atterraggio inaspettatamente molto lungo. L’austriaco ha pagato per tutti l’inesperienza su questa pista. Per tutti? No! Ha bissato l’uscita Loic Meillard, numero due che, atterrato meglio, non è riuscito a rientrare nel cambio di direzione immediatamente dopo. Radioline bollenti in partenza e indicazioni per gli atleti al via. Parte Mauro Caviezel, già vincitore in stagione, che incappa nel medesimo errore. Fuori anche lui! Per vedere integralmente la pista si è dovuto attendere Crawford con il pettorale numero quattro.

Con il cinque è sceso Vincent Kriechmayer che è stato il primo ha farci vedere, oltre alla pista, anche come interpretarla. Ha sciato forte nella parte tecnica difendendosi in quella scorrevole. L’austriaco ha sicuramente qualcosa in più degli altri poiché la sensazione è che avrebbe potuto prendersi più rischi. In fondo il problema odierno più grande era riuscire a rimanere dentro in caso di linee sbagliate. L’austriaco si è lasciato del margine capendo quando spingere e quando prestare attenzione.

Romed Baumann ha smentito le polemiche sull’estrazione dei pettorali. È sceso con il 20 e ha disputato la discesa perfetta. Subito in spinta ha dimostrato che Kriechmayr non è stato impeccabile nella seconda metà della gara. Dopo aver accusato 62 centesimi a metà gara ha disegnato traiettorie perfette lasciando correre i suoi sci. Ha fatto spaventare anche il leader al quale è arrivato solo sette centesimi dietro!

Alle sue spalle è arrivato Akexis Pinturault autore di un capolavoro in una disciplina che non è la sua principale. Il francese è riuscito a far girare gli sci evitando i trabocchetti di Ghidoni. È quello che ha interpretato nel miglior modo molti passaggi e il secondo posto è meritatissimo.

Anche Brodie Seger ha confermato la tesi Baumann. Sceso con il 28 il canadese ha fatto rimanere tutti con il fiato sospeso fermandosi a soli quattro centesimi dal podio. Il risultato ripaga anche quanti hanno lavorato in pista che ha mantenuto inalterate le condizioni, nonostante si sia inevitabilmente scavata in qualche punto. Paris ha concluso al quinto posto tra Seger e Matthias Mayer ha probabilmente perso il podio nel traverso dopo il primo salto. Sceso troppo di linea ha percorso molti metri in più, circa una ventina. A quel punto non è riuscito a colmare lo svantaggio rimanendo a 22 centesimi dal podio.

La gara degli azzurri

Emanuele Buzzi: partiva con l’ottimo pettorale sei con le indicazioni della discesa di Kriechmayer. Ha perso il bastone in spinta e sicuramente con esso un pizzico di concentrazione. Ha avuto qualche problema nell’interpretazione di alcune curve recuperando addirittura decimi all’austriaco nel finale.

Dominik Paris: partiva da campione in carica. Ha tagliato un po’ troppo nella parte centrale perdendo tre decimi tra il primo e il secondo intermedio rispetto a Kriechmayer. Una buona manche, non perfetta. Lui, da campione, non aveva accampato scuse prima del via a quanti gli chiedevano se una neve non ghiacciata lo penalizzasse. «Nessun problema, bisogna solo pensare ad andar forte». Baumann gli ha tolto la soddisfazione del bronzo ma Domme è tornato, sta bene e questa è la cosa più importante. Lo aspettiamo nella discesa.

Mattia Casse: alla prima stagionale dopo l’infortunio alla caviglia. Fresco di testa ha pagato un errore poco prima del secondo intermedio non riuscendo a rimanere dentro nella lunga diagonale a destra. Lì è uscito anche Franz, se la cosa può consolare.

Christof Innerhoffer: penalizzato dall’assurdità dell’estrazione dei pettorali. Numero otto a scegliere il pettorale (che i primi 10 scelgono tra i numeri dispari) è stato costretto al numero 15. Ha perso subito il bastoncino in spinta perdendo sicuramente qualche decimo. Probabilmente ha pagato le condizioni della neve con il fondo che ha iniziato a scalinarsi.

Matteo Marsaglia: sbaglia dopo il primo dosso recuperando con un numero. L’errore gli è costato subito oltre tre decimi. Nella parte tecnica è stato attento a non commettere errori mostrando però che sulla scorrevolezza c’è ancora tanto lavoro che si può fare.

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About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...