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Andrea Vimercati, l’esperienza della Ski Race Cup vale una candidatura con le Alpi Centrali

Andrea Vimercati, l’esperienza della Ski Race Cup vale una candidatura con le Alpi Centrali
41 anni fa ha messo gli sci e nessuno è riuscito più a toglierglieli! Anche quando si trova in un’aula di Tribunale con la sua toga di avvocato, stai pur certo che un bolide da gigante è ben custodito in macchina, si sa mai che il processo finisca un po’ prima…

Lui è Andrea Vimercati, di Arcore, il Signor Ski Race Cup, il noto circuito agonistico lombardo che ormai da 15 anni porta avanti con la collaborazione di amici storici. “Perché se non avessi così tanti amici con cui condividere questa passione lo sci non avrebbe lo stesso gusto”.

In effetti Andrea di amici ne ha un sacco ed è coinvolto più che mai, al punto da varcare la porta degli uffici del Comitato Alpi Centrali per comunicare la sua disponibilità a candidarsi come Consigliere alle imminenti elezioni regionali (3 settembre).

Sai, il destino ha voluto che il mio rapporto con lo sci si dividesse con la stessa intensità nella pratica agonistica e in quella organizzativa. Penso di sapere cosa serve e cosa piace a un atleta, di cosa necessita chi gestisce una gara e come coinvolgere gli atleti. Mi sembra siano tre punti molto importanti per un Comitato”.

Da dieci anni Andrea è socio fondatore del Cristal Team di Mandello, nato in funzione della Ski Race Cup, creata più di 15 anni fa.
Eravamo un bel gruppetto di amici (la mia costante) e ci divertivamo a fare gare, ma il numero delle competizioni per i Senior, ma anche per i Giovani, erano sempre meno. Da lì l’intuizione di organizzare due gare nella stessa giornata. Abbiamo iniziato con qualche week end e notammo subito che la cosa prendeva sempre più piede. Solo che quel gruppetto di sci club che organizzavano gli eventi alla fine erano diventate singole persone. Da lì la necessità tecnico-organizzativa di mettersi insieme e costituire il Cristal Team.

Che dimensione ha assunto oggi la Race Ski Cup?
Con un po’ di superbia possiamo dire sia il principale circuito regionale. Come Giovani e Senior è anche l’unico esistente. Negli ultimi 10 anni siamo cresciuti molto e questo ci ha portato a collaborare in maniera sinergica con il Comitato, tant’è vero che una delle sette tappe (2 gare al sabato e due alla domenica tra slalom, gigante e superG) è valida anche per il Campionato Regionale delle due categorie.

Tanti iscritti?
Possiamo essere soddisfatti, negli ultimi anni abbiamo organizzato gare da 150, 160 persino qualcuna da 200 concorrenti, come all’ultima finale di Livigno. L’aspetto più curioso è che pur essendo nato come circuito Senior, oggi la partecipazione vede impegnati più atleti della categoria Giovani, quindi tra il 70 e l’80 per cento. Questo garantisce anche un notevole ricambio con la presenza di tanti Aspiranti del primo anno.

Andrea Vimercati in gara (categoria master A)

Partecipano anche gli Sci Club più forti?
Soprattutto quelli! Alcuni hanno proprio costituito al loro interno le squadre “Ski Race”, come il Pontedilegno, il Brixia, il Madesimo, il Radici, il Free Mountain, il Pontedellolio… Insomma, un ampio bacino da Bergamo a Brescia, dalla Brianza a Lecco, Milano… In media sono coinvolti una trentina di Sci Club.

È la formula adottata anche dal Circuito veneto Autodrive…
Assolutamente sì, infatti con i fratelli Gallina (gli organizzatori) e con Vittorio Sovilla (Comitato veneto) ci confrontiamo spesso. Forse noi abbiamo qualche Giovane in più e una maggiore partecipazione perché più sci club hanno deciso di modulare il proprio calendario in funzione del nostro.

Quante categorie considerate?
Praticamente tutte. Nelle singole gare premiamo i primi tre Giovani e Senior mentre, come circuito, premiamo Aspiranti, Junior, Senior, Master, ovviamente l’Assoluta e le società. Tutti partecipano alle fasi della premiazione delle singole gare perché abbiamo trasformato questo atto formale in una vera e propria festa con tanto di estrazione di premi importanti. Ci sostengono diversi sponsor tecnici che ci forniscono tanti materiali da mettere in palio. Restituiamo tale apprezzamento col massimo della comunicazione di cui disponiamo, sito e tutti i social. Un’altra cosa molto apprezzata è il servizio foto e video a tutti i concorrenti che hanno l’opportunità di scaricarsi gratuitamente le immagini.

Cosa ti spinge a candidarti come Consigliere delle Alpi Centrali?
Devo dire con molta modestia che vivendo il mondo delle gare come atleta e come organizzatore, vedo il bello e il brutto di tutte e due le facce. So cosa significa organizzare una gara (ne segue 28 all’anno!) e posso anche dire cosa mi piacerebbe trovare in un contesto agonistico. Con la Ski Race Cup ho avuto modo di rapportarmi sempre di più col Comitato, interfacciandomi spesso col Presidente Zecchini e abbiamo costruito un’ottima collaborazione. Va da sé che andando incontro quest’anno al rinnovo delle cariche questo coinvolgimento mi ha portato a mettermi a disposizione.

Per lavorare in funzione delle gare?
Nessuno ha la bacchetta magica, almeno, io non ce l’ho e non l’ho mai avuta, ma un pizzico di esperienza penso di averla maturata. Vivendo il settore da atleta e organizzatore vedo qualche falla che fa entrare acqua in qualche categoria. Ad esempio, io per ancora un anno sono Master A, gruppo che si sta assottigliando sempre di più. Considerando che i “miei” Giovani e Senior sono i Master di domani mi piacerebbe che i due gruppi lavorassero uno in funzione dell’altro.

Lo staff della Race Ski Cup con il Presidente delle Alpi Centrali Gian Franco Zecchini

Un altro punto riguarda quegli atleti che quando decidono di smettere con le gare Fis, abbandonano lo sci proprio del tutto. Nella fascia dei trentenni c’è un buco che si crea per svariati motivi. Lo studio, il lavoro, la famiglia, la fatica, i costi, insomma, mollano. Poiché la Ski race Cup, nel suo piccolo, funziona, mi piacerebbe capire “da dentro” se è possibile escogitare un sistema per migliorare la situazione.

Hai già un progetto ben preciso?
Ho delle idee ma per mia natura, non le metterei mai sul tavolo senza prima essermi confrontato con altri. È una condizione assolutamente necessaria per arrivare poi a un progetto condiviso. Parto dal presupposto che chi si iscrive a una gara, non essendo un professionista, banalmente va perché gli piace e per divertirsi.

Se il palcoscenico su cui recita non lo soddisfa, la volta dopo invece di andare a sciare sceglie il cinema! Non dico che bisogna allacciargli gli scarponi, ma è anche giusto riconoscergli il massimo rispetto perché ritorni a casa contento, indipendentemente dal risultato. A volte bastano piccole cose. Quelle che ti fanno dire, non ho vinto, ma mi sono divertito.

Ripeto, ciò che posso mettere a disposizione è l’esperienza maturata sulla neve con la Ski Race Cup. E partirei proprio da lì.

In Lombardia ci siamo noi e direi che il gioco funziona. In Veneto c’è l’Autodrive e senza alcun dubbio funziona altrettanto bene. Nel resto dei Comitati non ci sono gare Fisi per Giovani e Senior. Mi piacerebbe riuscire a portare questi format su una scala più ampia per allargare il bacino di utenza laddove si denota una certa staticità. Il sogno è quello di creare una sorta di criterium nazionale.

Se però passi totalmente dall’altra parte poi la Ski Race Cup chi la manda avanti?
Certamente è la prima considerazione che ho fatto dopo aver pensato di candidarmi, ma la questione è subito finita tra “i non problemi”. Stiamo parlando di un meccanismo molto ben rodato sostenuto da automatismi che rende tutto più fluido e veloce in ogni comparto, dagli sponsor, alla logistica fino alla comunicazione. Per dirti, oggi abbiamo già il calendario 2023, salvo poi eventuali aggiustamenti per adeguarci al calendario regionale. Di fatto, il naso nel Comitato ce l’avevo già per forza di cose, metterci anche tutto il resto non può che migliorare la situazione.

 In famiglia cosa dicono?
Moglie e figlio sono d’accordo anche perché avendo lo studio a Milano, in 10 minuti di scooter sono in via Piranesi. E poi in casa nostra lo sport ha la priorità su tante cose. Il nostro piccolo (6 anni) fa di tutto, tennis, nuoto, skate, mountain bike, atletica e sostiene persino di essere un bravo sciatore! Ammetto di non avergli spiegato che il percorso è ancora lunghino!

Il Presidente cosa ne pensa?
Ah beh, questo dovresti chiederlo a lui! Scherzi a parte, penso e spero sia contento. Ripeto, abbiamo avuto modo di confrontarci e a dirtela tutta anche di scontrarci nel primissimo periodo, ma ci abbiamo messo poco a trovare i giusti punti di incontro. Quando ci sono volontà e impegno per portare avanti dei progetti la quadra la si trova sempre. Andrea Vimercati l’esperienza della Andrea Vimercati l’esperienza della

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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