Professione Montagna

Andrea Dittadi “Stiamo lavorando per una cultura della lubrificazione”

Incontro con Andrea Dittadi, Sales Manager per l’Italia della grande azienda di Monaco di Baviera, presso la filiale di San Giuliano Milanese.

Incontro con il manager che, insieme ai suoi collaboratori, ha convinto il colosso tedesco leader mondiale nel settore dei lubrificanti speciali ad investire nel segmento dell’impiantistica funiviaria con prodotti specifici e mirati.

Olii e grassi sviluppati a stretto contatto con la clientela nel solco di una filosofia che qualifichi sempre di più l’importanza di una attività fondamentale nella manutenzione degli impianti a fune.


Nella vasta famiglia di un gigante internazionale nel campo dei lubrificanti speciali come Klüber Lubrication, è stata proprio la filiale italiana di San Giuliano Milanese, che conta 45 dipendenti più 10 venditori monomandatari, a dare l’input per una diversificazione produttiva nel settore specifico degli impianti a fune.

L’azienda tedesca, fondata a Monaco di Baviera nel 1929 e presente a livello internazionale con proprie filiali in 30 Paesi, produce oltre 2000 lubrificanti speciali e offre soluzioni di altissima qualità per pressoché tutti i settori industriali.

Ma da qualche anno la capacità di ricerca e sviluppo (120 banchi prova nei laboratori di Monaco) e forza produttiva (12 siti operativi a livello mondiale) del colosso tedesco sono stati coinvolti in un nuovo progetto che prevede lo sviluppo di lubrificanti speciali per le specifiche esigenze degli impianti a fune, un settore dove la manutenzione è fondamentale per l’efficienza degli impianti stessi e per la sicurezza degli operatori e dell’utenza finale.

«Sì, l’idea è nata qui da noi in Italia e abbiamo convinto la Casa madre a impegnarsi attivamente in questo settore che ad oggi rappresenta l’1,5% del fatturato globale ma propone interessantissimi margini di sviluppo a livello internazionale: basti pensare alla crescita esponenziale che sta vivendo in tutto il mondo il mercato del trasporto urbano mediante impianti a fune».

Andrea Dittadi, 45 anni, sposato con la signora Elviretta e padre di Giovanni (10 anni) e Pierpaolo (6), non sembra il tipo che ami esibire coccarde di merito anche se un pizzico di orgoglio sarebbe giustificato per aver contribuito con passione ed entusiasmo allo sviluppo di questa nuova avventura produttiva.

Ottimo sciatore praticante («Ho cominciato a nove anni nel bellunese, dove sciamo prevalentemente tutt’ora…»), è entrato in Klüber nel 1997 come agente per il Veneto, nel 2004 è diventato area manager per il Nord Est e nel 2012 per l’intero Nord Italia. Dal 2015 è sales manager di Klüber Italia.

Nell’incontro con pM negli uffici di San Giuliano Milanese ci sono anche i suoi collaboratori Attilio Matarrelli, ingegnere elettrico di 42 anni, in Klüber da quasi nove anni, Area Manager per il Nord Ovest, incaricato di seguire da vicino il progetto legato al mondo delle skiarea e Stefano Bianchi, 47 anni, in Klüber da 16 anni, ingegnere meccanico che segue gli studi tecnici e la formazione interna ai collaboratori, coinvolto nel progetto funiviario con la partecipazione a numerosi  seminari tecnici.

È il terzetto di punta per lo sviluppo del progetto, rappresentativo di un prezioso DNA aziendale («Tutto il nostro personale è radicato da molti anni, è fedele e appassionato per un tipo di lavoro dove c’è tanta tecnologia che richiede competenza, esperienza e molto tempo investito in formazione»).

Ricorda Dittadi: «La scintilla si è accesa nel 2014 al Mountain Planet di Grenoble durante un simposio OITAF in cui si parlava di funi opponendo due diverse filosofie sul tema della lubrificazione, cioè se fosse necessaria o no. OITAF aveva detto che sì, la lubrificazione delle funi è fondamentale.

Ma con cosa? Con quali prodotti? Proprio per questo in collaborazione con Teufelberger-Redaelli abbiamo sviluppato un prodotto innovativo, il Redaelli 9 R 100, esente da solventi nel rispetto ambientale e della componentistica funiviaria, con cui abbiamo iniziato a guidare una svolta culturale nel mondo funiviario per quanto riguarda la lubrificazione».

Abbiamo fatto numerosi tech days, a cominciare da quello del 2015 con Teufelberger-Redaelli ad Arabba; si sono stabiliti rapporti con i costruttori degli impianti fino ad arrivare ad una fornitura di primo equipaggiamento come quello che si è attivato quest’anno con Leitner ropeways; si sono stretti legami sempre più intensi e qualificati con gli esercenti funiviari e in particolare con i capiservizio e i responsabili della manutenzione, un rapporto indispensabile perché «il lubrificante è una ricetta chimica chiamata però a fare un lavoro meccanico in situazioni e condizioni particolari, per esigenze particolari che gli operatori sul campo conoscono meglio di tutti.

Il rapporto con la realtà specifica dell’impianto con le problematiche dell’ambiente d’alta quota in cui opera è indispensabile per operare le giuste scelte».

Anche per questo «chi sceglie Klüber sceglie una filosofia in cui l’approccio non è commerciale ma prima di tutto tecnico».

Si è lavorato e si sta lavorando benissimo, infatti, con ANITIF e i suoi affiliati quanto mai sensibili alla crescita di una cultura della lubrificazione («abbiamo realizzato un intervento sulle scarpe portafune sulla Sky Way del Monte Bianco riducendo l’attrito e migliorando lo scorrimento della fune ed animato tre giorni di formazione a cui hanno partecipato 60 persone»).

Essere diventati soci aggregati dell’ANEF ha significato stabilire un rapporto diretto con il mondo degli esercenti funiviari con cui avviare discorsi di sperimentazione e progettualità «importanti – sottolinea Dittadi – in materia di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico perché, ad esempio, con le nostre cartucce erogatrici ricaricabili direttamente in loco non ci sono sprechi e con nostre soluzioni mirate si può ridurre il numero degli interventi in linea ed aumentare la sicurezza di esercizio».

Insomma, riassumendo (e precisando) in poche domande e altrettante risposte…

Come è evoluta la presenza di Klüber Lubrication nel mercato funiviario del nostro Paese?

Nel passato il coinvolgimento di Klüber nell’ambito funiviario era limitato alla risoluzione di problematiche occasionali. Costruttori e clienti finali ci contattavano per risolvere problematiche dove i prodotti standard non riuscivano a soddisfare i requisiti tecnici richiesti dall’applicazione. Dal 2015 stiamo lavorando a stretto contatto con i costruttori, associazioni (ANEF, ANITIF), clienti finali per veicolare presso gli operatori del settore la cultura della lubrificazione speciale.

Che parte hanno gli interventi di lubrificazione nella funzionalità e nell’efficienza degli impianti funiviari?

Sempre più importante soprattutto dal punto di vista della sicurezza, dell’ affidabilità, della sostenibilità economica e ambientale.

Qual è la gamma dei prodotti Klüber Lubrication destinata alla manutenzione delle diverse componenti dell’impianto?

Siamo in grado di offrire una gamma completa di prodotti specifici (sviluppati anche in collaborazione con i costruttori degli impianti) dedicati alle applicazioni funiviarie.

Quali vantaggi derivano alla clientela degli esercenti funiviari da corretti interventi di lubrificazione?

Vantaggi legati alla sicurezza degli addetti alla manutenzione per quanto riguarda, ad esempio, la lubrificazione delle scarpe porta fune. E poi l’ ottimizzazione dei prodotti lubrificanti in utilizzo, l’allungamento della vita dei componenti grazie alla riduzione dell’usura (per esempio morse, giunti millerighe ecc), la maggiore affidabilità degli impianti, la sostenibilità grazie alla riduzione dei consumi , il minore impatto ambientale, l’economicità indotta dalla riduzione dei costi legati ai pezzi di ricambio, la riduzione dei tempi di manutenzione ecc.

Tra questi vantaggi quale rilevanza ricopre in particolare il tema della sicurezza?

Una rilevanza notevole, soprattutto per alcune applicazioni quali ad esempio la lubrificazione delle scarpe porta fune dove i nostri sistemi Klubermatic riducono notevolmente il rischio di incidenti sul lavoro anche gravi; in termini di sicurezza nell’esercizio dell’impianto contribuiamo con i nostri prodotti e soprattutto con la prossimità al cliente ad impedire la rottura di componenti tecnici che possono portare al fermo dell’impianto.

Ritiene che si sia raggiunta nel mercato italiano una adeguata consapevolezza dell’opportunità di una corretta lubrificazione?

Rispetto al passato c’è maggiore consapevolezza sul fatto che vale la pena investire sul lubrificante, soprattutto da parte di alcuni costruttori. Crediamo molto nella formazione tecnica e per questo negli ultimi anni abbiamo investito molte risorse nell’organizzazione di seminari tecnici presso i clienti finali, talvolta patrocinati dalle associazioni.

A quali criteri si ispira il rapporto di Klüber Lubrication con la clientela?

Partnership e prossimità al cliente. Siamo convinti che i miglioramenti si possono ottenere solamente passando attraverso un lavoro di squadra dove ciascun attore mette a disposizione le proprie competenze specifiche.

Sul fronte della comunicazione come si muove Klüber Lubrication per informare e sensibilizzare i propri clienti?

Attraverso seminari tecnici e pubblicazioni su riviste specializzate. Abbiamo in programma campagne di marketing, anche attraverso i canali social. Nel 2018 abbiamo realizzato in collaborazione con la SITC di Canazei un video promozionale per raccontare l’esperienza vissuta nel rapporto con il caposervizio della Funivia Col Rodella di Campitello di Fassa.

Nel prossimo futuro sono previste novità produttive o, comunque, particolari sviluppi nel vostro settore di competenza?

Assolutamente si, il nostro Gruppo è molto attento alle richieste del mercato non solo a livello tecnico ma anche in termini di sostenibilità ambientale; per questo stiamo studiando nuovi prodotti BIO ed a base acqua (Hydrolubricant) che assicurino alte prestazioni a livello tecnico ma con una speciale attenzione alle problematiche ambientali. Nella nostra filosofia aziendale da sempre l’ambiente è al centro della nostra crescita, a riprova di questo il gruppo Klüber è stato uno dei primi in ambito chimico ad ottenere la certificazione ISO 14001.         x

Un laboratorio d’eccellenza a livello europeo

In passato Klüber Italia gestiva anche un sito produttivo che è stato chiuso nel 2009. La filiale di San Giuliano è però quantomai viva non solo perché è capace di proporre svolte evolutive alla Casa madre ma anche perché dispone di un laboratorio dove lavorano a tempo pieno tre operatori e che è un autentico e avanzatissimo gioiello per quanto riguarda l’analisi e il monitoraggio su olii e grassi in esercizio. «Gli investimenti sul nostro laboratorio – dice Andrea Dittadi – l’hanno condotto a diventare il punto di riferimento a livello europeo per il post-vendita e per il monitoraggio dello stato di salute di olii e grassi in esercizio.

Qui non si compie solo l’analisi chimica ma si esegue una vera e propria diagnosi dei prodotti in relazione alle situazioni operative sul campo».

«Primus inter pares» nelle stanze e tra i macchinari del laboratorio di San Giuliano Milanese è il perito chimico Giorgio Stagni, 43 anni, in Klüber dal 2003 che conferma: «Da febbraio siamo stati qualificati come centro di eccellenza europeo Klüber per il monitoraggio di lubrificanti in esercizio di nostri clienti italiani ed europei.

Ci arrivano olii e grassi da tutta l’Europa, noi siamo allineati con la Casa madre di Monaco ed eseguiamo le analisi con metodi di riferimento standard internazionali. Recentemente abbiamo acquisito una macchina fluorescenze a raggiX (XRF), molto avanzata, che serve per l’analisi degli elementi di additivazione e usura di olii e grassi che aumenta ulteriormente le nostre capacità di conoscenza e valutazione».